Monferrina-Alessandrina in cerchio Marsaglia
Il video è incluso nella collezione di documenti pubblicata su You Tube, nella
pagina de Lo Stivale che Balla
Già dalla metà dell’ottocento è menzionato un tipo di monferrina a tre, che prevede una dama e due cavalieri. Oggi sembra essere proprio questa la versione che si è conservata al Connio, dove però ballano un uomo con due dame.
Si forma un terzetto di un uomo tra due donne
- Parte A: le donne passano in modo alternato, prima una e poi l’altra, sotto l’arco formato dalle braccia dell’uomo con la dama che rimane sul posto.
- Parte B: viene eseguito un primo ballo a passo saltato, con il terzetto aperto o chiuso tenendosi per mano; segue un secondo ballo intervallato a piacere da una piroetta delle dame sotto gli archi formati dalle braccia del cavaliere. Il cavaliere di solito conclude tutto il ballo facendo fare alle dame una o due piroette.
Il termine “Monferrina” prevale in Piemonte, dove è considerata la danza popolare per antonomasia.
Le monferrine, dopo un periodo di grande successo che arriva fino agli anni 30 dell’800, passano di moda rimanendo confinate quasi esclusivamente nell’ambito popolare dove si cristallizzano.
Molti compositori all’epoca di Paganini si cimentarono nello scrivere nuove arie per le feste pubbliche, i carnevali, le occasioni mondane della buona società emergente.
Attraverso il concertista Ferdinando Carulli (1770-1841) per esempio ci è pervenuta una Monfrina composta dal giovane Niccolò Paganini.

